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Fondo per l’emergenza Covid-19 da 100 milioni di euro. C’è l’intesa con le Regioni sul decreto ministeriale per attuazione

Bellanova: “Agire in fretta per dare sostegno alle imprese”

La Conferenza Stato regioni ha sancito oggi l’intesa sul decreto Mipaaf per il Fondo da 100 milioni di euro istituito dal Decreto Cura Italia per far fronte all’emergenza Covid-19. Gli aiuti saranno erogati rispettando le regole del framework emergenziale della Commissione europea.  

“Ho chiesto ai miei uffici – ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova – di velocizzare il più possibile ogni attività di sostegno alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Dopo una settimana dalla pubblicazione del Decreto Cura Italia abbiamo oggi avuto l’intesa dalle Regioni per il decreto da 100 milioni di euro. Abbiamo previsto procedure più semplici e tempi di pagamento più brevi. Andiamo a intervenire per i nuovi finanziamenti e per la ristrutturazione dei debiti con aiuti fino a 20mila euro, con un fondo perduto fino a 6mila euro per i mutui già pagati dalle aziende e poi abbiamo destinato 20 milioni di euro per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca, anche nelle acque interne, e per l’acquacoltura. Sono risposte necessarie a una crisi che non ha paragoni anche nel settore agroalimentare. È vero che la filiera della vita non si è mai fermata e ha continuato a garantire gli approvvigionamenti di cibo, ma le perdite sono enormi. Per questo serviranno risorse adeguate anche nel decreto di maggio e su questo stiamo lavorando”.

In coerenza con quanto disposto dalla norma il decreto prevede tre misure principali:

A.COPERTURA INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI BANCARI: 20 MILIONI DI EURO – SOGGETTO ISTRUTTORE ISMEA

20 milioni di euro per la copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante e alla ristrutturazione dei debiti nell’esercizio dell’impresa agricola. In questo caso è previsto un contributo massimo per impresa agricola, della pesca e dell’acquacoltura pari a 20mila euro. Questa misura mira a aumentare l’effetto leva del contributo, tenuto conto che è legato a un finanziamento. Per esempio con 15mila euro di contributo si può agevolare un finanziamento da 100mila euro, che potrebbe godere anche della garanzia al 100% di Ismea in attuazione del DL Liquidità (23/2020). Il soggetto istruttore sarà Ismea e il decreto prevede una massima semplificazione della procedura che consiste in una richiesta di finanziamento alla Banca che gestirà in forma telematica su piattaforma Ismea la richiesta del contributo e della garanzia. 

B. COPERTURA INTERESSI MUTUI 18/19: 60 MILIONI DI EURO – SOGGETTO GESTORE AGEA

60 milioni di euro per la copertura dei costi sostenuti per interessi maturati e pagati negli anni 2018 e 2019 su mutui contratti nell’esercizio dell’impresa agricola, della pesca e dell’acquacoltura. Per semplificare la gestione amministrativa il decreto prevede un range di contributo da 500 a 6.000 euro per singola impresa agricola dotata di fascicolo aziendale. Questa scelta è indirizzata da un lato a escludere richieste di aiuto troppo basse e dall’altro di consentire di soddisfare la domanda di platea il più ampia possibile di imprese. Si stima quindi un minimo di 10mila aziende che possano accedere all’aiuto. Il soggetto gestore sarà Agea. Le Banche stesse potranno caricare all’interno del portale AGEA le cifre degli interessi dei mutui delle imprese degli ultimi due anni, certificando così il contributo richiesto. La procedura di erogazione è molto semplice e sfrutta quanto disposto dal DL Cura Italia, ovvero l’anticipo del 70% con controlli rinviati al momento del saldo. 

C. COPERTURA PER SOSPENSIONE TEMPORANEA ATTIVITÀ DI PESCA E ACQUALCOLTURA: 20 MILIONI DI EURO

20 milioni di euro sono destinati alla copertura di interventi in conseguenza dell’arresto temporaneo dell’attività di pesca, inclusa quella nelle acque interne, e acquacoltura per effetto delle disposizioni emanate in relazione all’emergenza Covid-19. Questo aiuto sarà oggetto di un separato decreto ministeriale di prossima emanazione. 

Il decreto prevede che gli importi eventualmente residui delle misure, possono essere utilizzati, per lo stesso anno, per la realizzazione delle misure per le quali i fondi a disposizione non sono risultati sufficienti.

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