Questo fine settimana prende avvio il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere
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Questa domenica 1º ottobre il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) entrerà in vigore nella fase transitoria. Il CBAM è lo strumento storico dell’UE per combattere la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e uno dei pilastri centrali dell’ambiziosa agenda “Pronti per il 55%” dell’UE.
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Esso equiparerà il prezzo del carbonio dei prodotti nazionali e delle importazioni. Ciò garantirà che le politiche climatiche dell’UE non siano compromesse dalla delocalizzazione della produzione verso paesi con norme ecologiche meno ambiziose o dalla sostituzione dei prodotti dell’UE con importazioni a maggiore intensità di carbonio. Il CBAM è una misura compatibile con l’OMC che esorta l’industria mondiale ad adottare tecnologie più verdi e sostenibili.
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Nella fase transitoria il CBAM si applicherà unicamente alle importazioni di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. Gli importatori dell’UE di tali merci dovranno solo comunicare il volume delle loro importazioni e le emissioni di gas a effetto serra incorporate durante la loro produzione, senza tuttavia versare alcun adeguamento finanziario in questa fase. Sebbene gli importatori siano invitati a raccogliere dati per il quarto trimestre del 2023, la prima relazione dovrà essere presentata solo entro il 31 gennaio 2024. Nella struttura del CBAM sono stati inoltre integrati numerosi elementi di flessibilità per il primo anno di applicazione, come l’uso di valori predefiniti per la comunicazione delle emissioni incorporate e la possibilità di utilizzare le norme di monitoraggio, comunicazione e verifica del paese di produzione.
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La fase transitoria fungerà da periodo di apprendimento per tutte le parti interessate (importatori, produttori e autorità). Questo consentirà alla Commissione europea di raccogliere informazioni utili sulle emissioni incorporate al fine di perfezionare la metodologia per il periodo definitivo, che inizierà nel 2026. A partire da tale data gli importatori dovranno acquistare e restituire il numero di “certificati CBAM” corrispondenti ai gas a effetto serra incorporati nelle merci CBAM importate.
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Per aiutare gli importatori dell’UE e gli impianti di paesi terzi nell’attuazione pratica delle nuove norme, dal 1º ottobre sarà disponibile un nuovo registro transitorio CBAM per aiutare gli importatori a effettuare e comunicare tali calcoli. La Commissione mette inoltre gradualmente a disposizione orientamenti scritti dettagliati, materiali di formazione e webinar online, schede informative specifiche per settore e una lista di controllo passo per passo per sostenere le imprese con l’avvio del meccanismo transitorio. Il riesame del funzionamento e dell’ambito di applicazione del CBAM durante la fase transitoria sarà concluso prima dell’inizio del periodo definitivo, come la valutazione della possibilità di estendere l’ambito di applicazione del CBAM ad altre merci prodotte nei settori ETS.
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Per maggiori informazioni
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Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone
L’UE ha bisogno del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per realizzare i suoi ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni e conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Il CBAM affronterà il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio in modo non discriminatorio e nel pieno rispetto delle norme dell’OMC. L’UE si impegna a dare il buon esempio, esortando l’industria mondiale ad adottare tecnologie più verdi e sostenibili. A livello pratico, il CBAM contribuirà a una più ampia discussione in merito a un maggiore utilizzo della fissazione del prezzo del carbonio a livello mondiale: un altro buon modo per combattere i cambiamenti climatici.
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Paolo Gentiloni, commissario per l’Economia
L’UE è da tempo all’avanguardia per quanto riguarda la fissazione del prezzo del carbonio. Questa domenica inizieremo ad attuare un nuovo strumento rivoluzionario che a lungo termine estenderà gli stessi principi di fissazione dei prezzi del nostro sistema di scambio di quote di emissione a tutti i prodotti ad alta intensità di carbonio importati nell’UE. Il CBAM esorterà l’industria di tutto il mondo ad adottare tecnologie più verdi e impedirà inoltre la cosiddetta rilocalizzazione delle emissioni di carbonio o la delocalizzazione della produzione al di fuori dei nostri confini, verso paesi con norme ambientali meno rigorose. Pienamente compatibile con le norme dell’Organizzazione mondiale del commercio, il CBAM non riguarda la protezione del commercio, ma la tutela delle nostre ambizioni in materia di clima. Ci impegniamo a collaborare strettamente con le imprese dell’UE e del resto del mondo nonché con i governi di tutto il mondo affinché sia un successo.
Data di pubblicazione 29 settembre 2023
Autore Rappresentanza in Italia