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Gestione della migrazione: una serie di strumenti per contrastare l’abuso del trasporto commerciale ai fini della migrazione irregolare verso l’UE

Oggi la Commissione propone nuove misure per lottare contro il crescente uso del trasporto commerciale da parte di reti criminali che favoriscono la migrazione irregolare verso l’UE.

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In vista del Consiglio europeo di febbraio la presidente von der Leyen ha annunciato che nel primo semestre del 2023 la Commissione avrebbe completato la preparazione di un pacchetto mirato di misure per impedire che gli operatori dei trasporti favoriscano la migrazione irregolare, comprendente attività mirate di sensibilizzazione degli operatori dei trasporti. Il Consiglio europeo ha inoltre esortato la Commissione e il Consiglio a sviluppare strumenti adeguati per affrontare il problema degli operatori di trasporto che praticano o agevolano la tratta di esseri umani o il traffico di migranti.

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Grazie a questo pacchetto di strumenti la Commissione sostiene gli Stati membri con misure strategiche, articolate in tre pilastri: legislativo, operativo e diplomatico. L’obiettivo è affrontare i casi in cui i mezzi di trasporto sono utilizzati per favorire la migrazione irregolare verso l’UE, con particolare attenzione al trasporto aereo.

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Le azioni chiave si articolano in tre pilastri.

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Primo pilastro: il quadro giuridico dell’UE

Nel pacchetto di strumenti presentato oggi la Commissione invita a riprendere e concludere rapidamente i negoziati sul regolamento relativo a misure nei confronti degli operatori di trasporto che agevolano o praticano la tratta di persone o il traffico di migranti in relazione all’ingresso illegale nel territorio dell’Unione europea. Le nuove norme saranno fondamentali per rafforzare il quadro giuridico dell’UE in questo settore. La Commissione esaminerà inoltre, insieme agli Stati membri, il miglior modo per applicare il pacchetto dell’UE sul favoreggiamento annunciato nel piano d’azione rinnovato dell’UE contro il traffico di migranti (2021-2025) agli operatori di trasporto che favoriscono l’ingresso e il transito non autorizzati nell’UE.

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Le misure giuridiche comprendono anche la possibilità di sospendere o ritirare la licenza di esercizio dei vettori aerei dell’UE che non soddisfano i requisiti di onorabilità previsti dalla legislazione dell’UE in materia di trasporti, o l’eventuale opportunità di utilizzare le misure restrittive vigenti nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune dell’UE per colpire gli operatori di trasporto che favoriscono la migrazione irregolare nell’UE.

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Secondo pilastro: conoscenza situazionale e allarme rapido

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Per migliorare la conoscenza situazionale sull’uso degli operatori di trasporto a fini di migrazione irregolare nell’UE è prioritario rafforzare il ricorso alla rete dell’UE per la preparazione e per la gestione delle crisi nel settore della migrazione e aumentarne la capacità. La cooperazione e lo scambio di informazioni tra la Commissione, Frontex ed Eurocontrol sono cruciali per monitorare i voli e raccogliere dati sulle rotte emergenti.

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Una volta approvate le nuove norme sulla gestione delle frontiere, lo scambio di informazioni sarà integrato dall’uso delle informazioni anticipate sui passeggeri. Anche aiutare i paesi vicini all’UE e i paesi di transito a sviluppare sistemi di intelligence relativi ai viaggiatori permetterà di accrescere la conoscenza situazionale.

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Terzo pilastro: collaborazione con i paesi partner e gli operatori dei trasporti

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Grazie all’importanza e all’attrattiva del suo mercato dei trasporti l’UE esercita una notevole influenza sulle autorità e sugli operatori dei trasporti dei paesi terzi e può svolgere un ruolo essenziale nella definizione di standard elevati nel settore dei trasporti a livello mondiale, comprese misure volte a contrastare l’abuso del trasporto commerciale da parte di reti criminali che favoriscono la migrazione irregolare.

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L’UE rafforzerà il dialogo con gli operatori dei trasporti e le autorità responsabili nei paesi terzi, in particolare nel settore dell’aviazione, che potrebbe essere lanciato con l’avvio di campagne di informazione su alcune rotte specifiche, lo scambio di informazioni e la creazione di reti con gli operatori dei trasporti sul riconoscimento e sulla segnalazione dei modelli di favoreggiamento della migrazione irregolare.

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È inoltre essenziale fornire formazione e orientamento, con il sostegno dell’UE, alle autorità e al personale degli operatori del trasporto aereo nei paesi terzi. L’UE può esaminare insieme ai paesi partner l’opportunità di inviare funzionari di collegamento in aeroporti strategici e di utilizzare al meglio tutti gli altri funzionari di collegamento, compresi i funzionari di collegamento europei per la migrazione.

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Il dialogo con il settore dell’aviazione, le autorità civili e le organizzazioni, quali l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale e l’Associazione internazionale del trasporto aereo, è un’altra misura essenziale per sensibilizzare e definire orientamenti internazionali, contribuendo a introdurre un sistema di allarme rapido.

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Prossime tappe

Il pacchetto di strumenti contribuirà al dibattito in corso questa settimana in sede di Consiglio “Giustizia e affari interni” e in vista del Consiglio europeo. L’UE e gli Stati membri dovranno collaborare per garantire l’effettiva attuazione delle misure proposte.

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Contesto

L’uso di mezzi di trasporto commerciali, principalmente aerei, per favorire la migrazione irregolare verso l’UE è progressivamente emerso come nuovo modus operandi delle reti di trafficanti. Le reti criminali sfruttano sempre più spesso i voli commerciali tra paesi terzi con vari pretesti, come i regimi di esenzione dal visto o presunte opportunità di migrazione della forza lavoro, per trasportare i migranti in paesi vicini o confinanti con l’UE, dai quali cercano poi di entrare irregolarmente nell’Unione.

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Nel novembre 2021 la Commissione ha proposto un regolamento relativo a misure nei confronti degli operatori di trasporto che agevolano o praticano la tratta di persone o il traffico di migranti in relazione all’ingresso illegale nel territorio dell’Unione europea.

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La proposta di definire un pacchetto operativo contenente misure sugli operatori dei trasporti figura già nel piano d’azione dell’UE per i Balcani occidentali del 5 dicembre 2022.

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Per ulteriori informazioni

Pacchetto di misure sugli operatori dei trasporti che favoriscono la migrazione irregolare verso l’UE

Regolamento relativo a misure nei confronti degli operatori di trasporto che agevolano o praticano la tratta di persone o il traffico di migranti in relazione all’ingresso illegale nel territorio dell’Unione europea

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Citazioni

Siamo riusciti a interrompere i voli di transito verso Minsk durante il tentativo di strumentalizzazione messo in atto dalla Bielorussia proprio grazie alla posizione influente dell’UE nella politica dei trasporti. Se vogliamo evitare che gli operatori di trasporto attivi nell’UE siano sfruttati dai criminali responsabili del traffico di migranti e della tratta di esseri umani, dobbiamo essere pronti a utilizzare l’intera gamma degli strumenti a nostra disposizione.

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Il vicepresidente Margaritis Schinas 06/06/2023

Questa serie di strumenti costituisce un altro passo importante nella lotta contro le reti della criminalità organizzata responsabili del traffico di migranti. Continuiamo a impegnarci affinché l’UE, insieme ai nostri partner, sia più preparata, resiliente e consapevole nella lotta contro questi deplorevoli tentativi di attraversare irregolarmente le nostre frontiere.

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Ylva Johansson, commissaria per gli Affari interni – 06/06/2023

La comunità mondiale dell’aviazione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione della migrazione irregolare e ci rallegriamo dell’impegno che sta già dimostrando. Con questi strumenti intendiamo rafforzare ulteriormente la cooperazione operativa riunendo e coordinando meglio le azioni degli operatori dei trasporti, degli Stati e delle pertinenti organizzazioni internazionali.

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Adina Vălean, commissaria per i Trasporti – 06/06/2023


Data di pubblicazione  6 giugno 2023

Autore Rappresentanza in Italia


fonte italy.representation.ec.europa.eu