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Pacchetto infrazioni di giugno: decisioni principali

Panoramica per settore
Con le decisioni sui casi di infrazione adottate periodicamente, la Commissione europea avvia azioni legali nei confronti degli Stati membri inadempienti agli obblighi previsti dal diritto dell’UE.

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Le decisioni qui esposte, relative a diversi settori e ambiti delle politiche dell’UE, mirano a garantire la corretta applicazione del diritto dell’UE a beneficio dei cittadini e delle imprese.

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Le decisioni principali adottate dalla Commissione sono illustrate di seguito, raggruppate per settore. La Commissione procede inoltre all’archiviazione di 62 casi in cui le divergenze con gli Stati membri interessati sono state risolte senza che fosse necessario proseguire oltre nella procedura.

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Per maggiori informazioni sulla procedura di infrazione dell’UE si rinvia al testo integrale delle domande frequenti. Per ulteriori informazioni su tutte le decisioni adottate si invita a consultare il registro delle decisioni sui procedimenti di infrazione.

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Per quanto riguarda l’Italia

1. Ambiente

Acque reflue urbane: la Commissione decide di deferire nuovamente l’ITALIA alla Corte di giustizia per il trattamento inadeguato delle acque reflue urbane

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Oggi la Commissione ha deciso di deferire nuovamente l’Italia (INFR(2009)2034) alla Corte di giustizia dell’UE in quanto il paese non ha dato piena esecuzione a una sentenza della Corte del 2014 relativa al trattamento delle acque reflue urbane. La Corte ha stabilito che l’Italia è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza della direttiva 91/271/CEE del Consiglio in quanto 41 agglomerati non hanno garantito la raccolta e il trattamento adeguati delle acque reflue urbane.

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Nonostante i notevoli progressi compiuti, in cinque agglomerati le acque reflue urbane non sono ancora adeguatamente trattate. La mancanza di adeguati sistemi di trattamento delle acque reflue per questi cinque agglomerati comporta rischi significativi per la salute umana, le acque interne e l’ambiente marino nelle aree sensibili sotto il profilo ambientale in cui sono scaricate le acque reflue non trattate.

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La piena attuazione degli standard stabiliti nella legislazione dell’UE è fondamentale per proteggere la salute umana e salvaguardare l’ambiente naturale.

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Nonostante la lettera di costituzione in mora ai sensi dell’articolo 260 TFUE inviata dalla Commissione all’Italia il 17 maggio 2018, nei cinque agglomerati summenzionati non è ancora stata raggiunta la conformità. Questo secondo rinvio alla Corte può comportare sanzioni pecuniarie.

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Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa.


Data di pubblicazione  1 giugno 2023

Autore Rappresentanza in Italia


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