La Commissione europea ha avviato oggi una consultazione pubblica sulla legge sui servizi digitali, già annunciata dalla Presidente von der Leyen come uno dei provvedimenti fondamentali nei suoi orientamenti politici e richiamata dalla Commissione nella comunicazione “Plasmare il futuro digitale dell’Europa” del 19 febbraio.03-06-2020
La consultazione punta a raccogliere pareri, prove e dati provenienti da privati, imprese, piattaforme online, rappresentanti del mondo accademico, società civile e da tutte le parti interessate al fine aiutare le istituzioni nella formulazione del futuro codice normativo per i servizi digitali. La consultazione, che scade l’8 settembre, verte su temi quali la sicurezza online, la libertà di espressione, l’equità e condizioni di parità nell’economia digitale.
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva della Commissione europea, ha dichiarato: “Internet offre ai cittadini e alle imprese grandi opportunità da soppesare con i rischi legati al lavoro e alle interazioni online. In questo momento chiediamo quindi il parere dei cittadini e delle parti interessate su come definire un quadro normativo moderno per i servizi digitali e per le piattaforme online nell’UE. Molti di questi temi hanno un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini e ci stiamo impegnando a costruire un futuro digitale sicuro, innovativo e adatto alle loro esigenze.“
Il Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, ha dichiarato: “Le piattaforme online hanno assunto un ruolo centrale nella nostra vita, nella nostra economia e nella nostra democrazia. Da questo ruolo derivano anche maggiori responsabilità, ma per questo è necessario dotarsi di un codice normativo moderno per i servizi digitali. Oggi avviamo questa consultazione pubblica: terremo conto di tutti i pareri espressi e rifletteremo insieme per trovare il giusto equilibrio tra i seguenti aspetti: fare in modo che internet sia sicuro per tutti, tutelare la libertà di espressione e garantire che vi sia spazio per l’innovazione nel mercato unico dell’UE.”
Il quadro normativo esistente per i servizi digitali risale a vent’anni fa: ha contribuito sì alla crescita dei servizi digitali europei ma non è adatto ad affrontare le molte ed urgenti questioni attuali sul ruolo e sulla responsabilità delle piattaforme online, specialmente quelle più grandi.
L’Europa ha bisogno di un quadro normativo moderno per ridurre la crescente frammentazione normativa tra gli Stati membri, per meglio garantire agli utenti in tutta Europa la stessa protezione, sia online sia offline, e per offrire a tutte le imprese europee condizioni di parità per innovare, crescere e competere a livello globale. La sicurezza degli utenti e il rispetto dei loro diritti fondamentali, in particolare la libertà di espressione, devono essere garantiti sistematicamente.
La consultazione è incentrata sui due filoni di lavoro, annunciati dalla Commissione nell’ambito del pacchetto relativo alla legge sui servizi digitali.
La prima serie di norme riguarderebbe i principi fondamentali della direttiva sul commercio elettronico, in particolare la libertà di fornire servizi digitali in tutto il mercato unico dell’UE secondo le norme del luogo di stabilimento e un’ampia limitazione della responsabilità per i contenuti creati dagli utenti. Partendo da questi principi, miriamo a stabilire norme più chiare e moderne sul ruolo e sugli obblighi degli intermediari online, compresi gli intermediari di paesi terzi che operano nell’UE, come pure un sistema di governance più efficace per garantire la corretta applicazione di tali norme in tutto il mercato unico dell’UE, nel rispetto dei diritti fondamentali.
La seconda misura tratterebbe la questione della parità di condizioni nei mercati digitali europei, l’accesso ai quali è attualmente controllato da alcune grandi piattaforme online. Studieremo norme per affrontare questi squilibri di mercato, per fare in modo che i consumatori abbiano la più ampia scelta e il mercato unico dei servizi digitali nell’UE resti competitivo e aperto all’innovazione. Queste finalità potrebbero essere conseguite attraverso norme generali destinate a tutte le piattaforme di una certa dimensione (ad esempio norme sul cosiddetto “self-preferencing”) e/o attraverso obblighi normativi specifici per determinati “controllori” dell’accesso (quali obblighi di accesso a dati non personali, condizioni specifiche in materia di portabilità dei dati personali o requisiti di interoperabilità).
La Commissione coglie inoltre quest’occasione per promuovere una consultazione anche su altri temi emergenti connessi alle piattaforme online, come le opportunità e le difficoltà riscontrate dai lavoratori autonomi nella fornitura di servizi tramite le piattaforme online.
Parallelamente è stata avviata oggi un’altra consultazione su un possibile nuovo strumento in materia di concorrenza; maggiori informazioni sono fornite in un altro comunicato stampa.
Prossime tappe
La Commissione consulta il pubblico, i fornitori di servizi digitali, tra cui le piattaforme online, le imprese che si rivolgono online ai consumatori, le autorità, le ONG, i rappresentanti del mondo accademico e altre parti interessate. I rispondenti sono invitati a fornire il contributo alla consultazione entro l’8 settembre 2020 in una delle lingue ufficiali dell’UE. La consultazione orienterà le proposte della Commissione per il pacchetto relativo alla legge sui servizi digitali, che dovrebbero essere pubblicate alla fine dell’anno.
Contesto
Il quadro giuridico relativo ai servizi digitali è rimasto invariato dall’adozione, nel 2000, della direttiva sul commercio elettronico, che ha armonizzato i principi essenziali su cui si fonda la fornitura transfrontaliera di servizi e ha gettato le basi per la regolamentazione dei servizi digitali nell’UE.
In una comunicazione del 2017 e in una raccomandazione del 2018 la Commissione ha definito orientamenti generali rivolti alle piattaforme online e agli Stati membri per la lotta ai contenuti illeciti online. La Commissione continua poi a guidare azioni mirate volte a coordinare la cooperazione tra piattaforme online, autorità e organizzazioni di fiducia in settori quali la lotta contro l’incitamento all’odio online o a garantire la sicurezza dei prodotti che arrivano ai consumatori europei sul mercato unico. Altre misure normative settoriali sono state varate (in particolare nell’ambito dei servizi di media audiovisivi e dei diritti d’autore) o proposte (lotta contro i contenuti terroristici online).
L’adozione del regolamento sulle relazioni piattaforme/imprese, che si applicherà da luglio di quest’anno, pone le basi orizzontali essenziali per promuovere un contesto commerciale equo, trasparente e prevedibile per le piccole imprese e gli operatori commerciali di piccole dimensioni sulle piattaforme online.
Per ulteriori informazioni
Fonte ec.europa.eu